Capitolo 21
L'indomani, davanti
alla scacchiera per la partita che ogni sera sospendevano, Erasmus disse al
violinista: "La tua opera, Johannes... prima di scriverla dovresti
viverla."
"È vero,"
disse Johannes. "Non ci avevo mai pensato. Non avevo nemmeno pensato che
vivere potesse essere utile."
"Eppure io so
come rendere interessante la tua vita."
"Ah sì? E
come?"
"Andando a
cercare la parte 'di sogno che ti spetta di diritto."
"E dov'è,
questa parte di sogno?"
"Un po'
dovunque nel mondo. Ma soprattutto dentro di te!"
Johannes, sorpreso,
alzò gli occhi sul liutaio. Poi, quasi senza riflettere, prese l'alfiere e gli
fece fare un salto di sette caselle all'indietro.
"Ogni anima
possiede la propria parte di sogno. E tu, sognando ogni notte quella donna
bella e misteriosa, partecipi di questo principio."
"La cosa bella
dei sogni è che non hanno limiti: ti danno ogni sorta di potere."
"È vero. In
sogno tutto è possibile."
"E cosa
bisogna fare perché sia così anche nella vita?"
Erasmus non rispose
subito. Guardò a lungo la scacchiera. Poi prese l'alfiere di Johannes con la
regina. Bevve un lungo sorso di grappa e lanciò uno sguardo al violino nero
appeso alla parete. Infine, voltandosi verso Johannes, disse: "Vedi,
Johannes... i sogni bisogna infrangerli."
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