sabato 24 settembre 2016

Il Violino Nero - Maxence Fermine


Capitolo 21

L'indomani, davanti alla scacchiera per la partita che ogni sera sospendevano, Erasmus disse al violinista: "La tua opera, Johannes... prima di scriverla dovresti viverla."
"È vero," disse Johannes. "Non ci avevo mai pensato. Non avevo nemmeno pensato che vivere potesse essere utile."
"Eppure io so come rendere interessante la tua vita."
"Ah sì? E come?"
"Andando a cercare la parte 'di sogno che ti spetta di diritto."
"E dov'è, questa parte di sogno?"
"Un po' dovunque nel mondo. Ma soprattutto dentro di te!"
Johannes, sorpreso, alzò gli occhi sul liutaio. Poi, quasi senza riflettere, prese l'alfiere e gli fece fare un salto di sette caselle all'indietro.
"Ogni anima possiede la propria parte di sogno. E tu, sognando ogni notte quella donna bella e misteriosa, partecipi di questo principio."
"La cosa bella dei sogni è che non hanno limiti: ti danno ogni sorta di potere."
"È vero. In sogno tutto è possibile."
"E cosa bisogna fare perché sia così anche nella vita?"
Erasmus non rispose subito. Guardò a lungo la scacchiera. Poi prese l'alfiere di Johannes con la regina. Bevve un lungo sorso di grappa e lanciò uno sguardo al violino nero appeso alla parete. Infine, voltandosi verso Johannes, disse: "Vedi, Johannes... i sogni bisogna infrangerli."

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