Quello che suo figlio Marty non aveva mai
capito fino in fondo era che nella vita di Henry c’era un buco a forma di Ethel
e che, senza di lei, lui avvertita solo il refolo della solitudine, freddo e
tagliente, e gli anni che sgocciolavano via, come il sangue da una ferita che
non si rimargina mai.
Prese il piccolo blocco di schizzi dalle mani di suo figlio e girò le
pagine. Schiacciati tra due fogli c’erano dei fiori di ciliegio, vecchi e
seccati, scuri e fragili. Frammenti di qualcosa che un tempo era stato pieno di
vita.
Che
importanza aveva? Lui l’aveva imparato tanto tempo prima: la famiglia non ha
niente a che vedere con la perfezione.
Le
falene svolazzano nella luce della veranda, e andavano a sbattere contro la
lampadina con un breve rumore secco, attirate inesorabilmente da qualcosa che
non avrebbero mai potuto avere.
«Adesso, mi sa che capisco. Non importa quando
bella sia una casa, conta solo sentire di esserci, a casa».
Forse per l’aria distratta, nostalgica. Sono
sentimenti che non si possono nascondere a lungo a chi ci guarda veramente.
Tuttavia, la madre di Henry ubbidiva al marito, e Henry adesso era solo. Tutto
questo è successo per te, si disse. Vorrei poter pensare a qualche altra cosa -
a qualche altra persona – ma non ci riesco. È questo l’amore? «Come potrei mai
dimenticarti?» le chiese.
Sapeva
riconoscere la morte quando la vedeva piazzata là, in attesa. Avendo sentito, a
suo tempo, come cambiava il respiro di Ethel, aveva capito cosa si stava
avvicinando. Così, andando a trovare l’amico negli ultimi tempi, si era reso
conto che la fine era vicina.
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